Punto di incontro a Milazzo, dove si dice, scherzando, vediamoci ai "cavaddi", per indicare che ci si deve incontrare alla Fontana del Mela, quella, appunto, con i cavalli, opera del grande artista Resta, che la realizzò nel 1990, davanti alla Chiesa del Carmine. Negli anni precedenti, viceversa, esisteva una specie di vasca rotonda, con qualche zampillo di acqua, quando veniva pulita e sistemata.
La
prima fontana del Mela risale al 1643. anno in cui sotto Filippo IV i senatori
fecero erigere il primo "Fonte del Carmine". trasferendo nella piazza la statua
del Mercurio che era posta all’ingresso di Porta Messina (uno slargo che era
loco ed esercizio di mercato) per metterla sopra ad una adorna fontana
intagliata di marmo con quattro leoni. Essa era stata distrutta durante
l'assedio spagnolo del 1718-19 e ricostruita tra il 1762-63 sostituendo Mercurio
con la rappresentazione umana, appunto, del dio del Mela, il fiume di Milazzo
che scene dalla montagna di S. Lucia, fontana con cavallucci marini ed aquile,
non gallinacei, come pensano i milazzesi, ma aquile, simbolo di Milazzo, dove
appunto lo stemma è l'Aquila " a mari imposita, Sexto Pompeo Superato", per
indicare la vittoria di Roma sul pirata Sesto Pompeo, che infestava i mari
davanti a Milazzo, punto di passaggio anche per i Romani che scendevano lungo lo
stivale per arriva allo stretto di Messina e giungere in Africa.
Negli anni successivi, gli amministratori assunsero provvedimenti finalizzati al
rifornimento idrico della fontana e alla tutela, così che non potevasi
abbeverare nessuna sorta di animali, stante che quelli guasteriano.
Al posto del Mercurio, dicevamo, fu messa una statua marmorea che
rappresentava il mitico Mela, il fiume di Milazzo, sotto sembianze di un vecchio
canuto circondato da cavallucci marini, che teneva in una mano un remo fluviale
e nell’altra un orcio da cui versava l’acqua.
Nel 700 le acque erano fornite, attraverso un lungo acquedotto, dalla sorgente
di contrada Mangiavacca detta "Cuba". Fatta togliere, come detto prima, nel 1938
dal podestà di allora, nel 1990 l’Amministrazione Comunale fece realizzare da
scultori lucchesi un gruppo marmoreo simile alla vecchia fontana e la fece
collocare al centro di un’aiuola, che attualmente funziona da spartitraffico.
Al tempo dei garibaldini, infine ,si ricorda che ..."Entrando in Milazzo si
viene in una piazza dove vi é mia fontana con statue di marno chiusa all’ingiro
da una interna/a praticabile per alcuni sportelli pure di ferro. Di fronte é un
grande palazzo dal quale sventolo la bandiera italiana...
Questa è la storia della fontana del Mela, che i milazzesi pensavano, in passato, si trattase di un Dio fornaio, praticamente un picciotto del famoso forno di " Donna Gasparina", credendo che la pagaia di legno fosse in realtà una pala da forno, per levare il pane caldo. Ma i Milazzesi, si sà, sono dei burloni e chiacchieroni. Infine, dopo la caduta dell'amministrazione di Lorenzo Italiano, la fontana è servita per scommesse e quant'altro: per esempio dopo la caduta di Lorenzo, si sono fatti il bagno dentro gli avversari del sindaco, stante la calura estiva, per scimmiottare la Ekberg e la fontana di Trevi, a Roma, nel fil di Fellini, ma quella donna era un'altra cosa!.
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