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La chiesa del S.S. Spirito Santo e Montetrino a Capo Milazzo

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L'articolo e' dedicato al grande Pippo Cambria, che vedete nel videoclip, perché  non se ne perda l'esempio ed il ricordo. La Chiesa di Montetrino, infestata dai ripetitori TV, va attenzionata perché molte opere d'arte sembra sia scomparse!

Segue il nostro video che mostra Montetrino, il grande Don Modesto  e le feste antiche in onore del SS Spirito Santo, con la proverbiale accoglienza dei Capiciani.

Chiesetta del S.S. Spirito Santo, a Montetrino, Capo Milazzo (Messina)

Il 19 giugno 2011, una giornata di un'estate che tarda ad arrivare, ci troviamo a Montetrino, tra i ripetitori TV, una realtà scomoda per una Milazzo che è un gioiello posto sulla costa della Sicilia di nord-est, l'Aurea Chersoneso, come la chiamavano i Greci. Ci rechiamo, dunque, in questo luogo per assistere all'antica festa dello Spirito Santo, con invocazione alla Trinità che potete vedere nel nostro bellissimo. Poi ci viene l'ansia vedendo lo scempio dei ripetitori!

La Chiesetta, molto bella, come uno scrigno, posta sul punto più alto di Milazzo, domina tutta la Penisola. Si erge, infatti, su Monte Trino (135 mt), ed il paesaggio che si ammira è unico poiché l'occhio spazia dalle nevi dell'Etna alle isole Eolie, vedendo sorgere e tramontare il sole. Questa, insieme con la Chiesa di S. Antonio, fu anticamente sede di eremiti e successivamente, per un breve periodo, sede di Padri di S. Filippo Neri dei quali ancora oggi al Capo si conserva la devozione all'Addolorata e si legge questa loro presenza anche nella toponomastica. Luoghi: Addolorata, Croce, Paradiso.

Questo piccolo eremo è sorto, molto probabilmente, su un precedente tempio, come tramandato da Fazello e dal Micale, e dedicato alla "Triade pagana", Apollo, Diana ed Iside. Nel video che potete vedere, si colgono alcuni momenti della singolare ed intima festa che inizia con la squilla di una campana antica.

E' un momento di grande coralità, che culmina con l'intervista ad una persona innamorata del Capo di Milazzo, una realtà che il mondo intero ci invidia tranne che gli ignavi milazzesi. Io ne parlo e straparlo, a costo di sembrare, antipatico, ma il milazzese è fatto così: pensa che tutto gli sia dovuto, che nulla occorra fare e che gli altri gli risolvano i problemi. E se ha una perla preziosa com'è Capo Milazzo non se ne cura.

Noi che sappiamo che il Capo segna per il Mediterraneo l'Era geologica del Milazziano, insistiamo per l'istituzione della Riserva del Capo, certi che, una volta seppelliti, come è accaduto per il Piaggia, per lo Zagami ed altri, si parlerà di questi umili scritti telematici e di noi che ci illudevano nel lontano 2018 che fosse istituita subito la Riserva!

Secondo il Micale la nascita della Chiesa e dell'annesso eremitaggio risale al primo periodo romano. Da quanto detto si evince il perché del nome del piccolo monte chiamato Trino e della Chiesetta detta dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo che è Luce ed Amore unisce nella fede Cristiana il Padre al figlio e dal Dio Uno e Trino si effonde tra gli uomini e li unisce affratellandoli.

La Chiesa di francescana semplicità all'esterno si incastona con i suoi colori ocra in maniera semplice e sublime con la natura selvaggia, lussureggiante e con i viola marini ed il blù celestiale, custodiva tele parte delle quali trafugate. All'altare maggiore troneggiava il quadro della S.S. Trinità d'arte popolare ma armonioso nella sua esecuzione che faceva capolino tra due tendine di tulle quasi a voler dimostrare la bellezza del mistero dell'Amore di Dio.

Si custodiva anche un quadro più piccolo della Madonna con il Bambino del '700. Facevano bella mostra di sé, affissi all'unica piccola navata, il quadro del Martirio di S. Giovanni Battista, del Patriarca S.Giuseppe, S. Apollonia, S. Stefano Protomartire ed altri piccoli dipinti ex-voto di marinai.

Era antica tradizione al Capo solennizzare con buona partecipazione di popolo i sette giovedì che intercorrono dalla Santa Pasqua alla Pentecoste, con canti e preghiere. Le celebrazioni culminavano con la solenne novena dello Spirito Santo durante la quale, tra il festoso scampanìo, veniva intonata un'antica melodia popolare.

Il giorno della S.S. Trinità veniva portato in processione il S.S. Sacramento e la festa si concludeva con la Benedizione Eucaristica così detta tripla perché impartita dal sacerdote che si rivolgeva verso tre punti diversi. Alla fine della processione, gli abitanti del Capo offrivano dolcini e rosolio a tutti gli intervenuti in sostituzione dell'antica usanza, mantenutasi fino alla fine dell'800, di offrire una cena ai più poveri ed a tutti gli abitanti del luogo.

Tale devozione alla S.S. Trinità e le relative usanze furono coltivate dalle famiglie Bevacqua, Ragusi, Calì, Oliva, Foti ed altre ancora. Oggi, grazie all'aiuto di donne, bambini ed uomini e delle Associazioni quali WWF, Legambiente e gli  Scout sono iniziate le prime bonifiche dei locali, dei cortili e della strada, con l'augurio che presto, se Iddio lo vorrà, toglieranno la folta schiera di ripetitori radio-tv, ma qui da noi siamo ancora nel profondo Sud!

The Capo Milazzo's Marine  Reserve

cfr duomo antico

 

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