Camillo Camilliani e le Torri di avvistamento a Milazzo, 1584

 

A partire dalla prima metà del '300, per proteggere dalle incursioni dei corsari i centri costieri privi di una cinta muraria bastionata, i villaggi e i casolari rustici, si cominciarono a costruire lungo il litorale "torri di avviso" , ad uno o più piani di elevazione per il tempestivo avvistamento e l'immediata segnalazione (di notte con i fuochi e di giorno con il fumo; da cui il nome di 'fani", dal greco "mi mostro, segnalo") dell'approssimarsi dei nemici, e per la difesa di fiumi, sorgenti, luoghi isolati e cale dove potevano nascondersi le loro imbarcazioni. Ognuna delle torri aveva un organico di tre soldati, di cui uno a cavallo, il quale correva ad allertare i villaggi vicini, mentre dalla torre partivano i segnali per le altre. Fra il 1583 e il 1584 'architetto fiorentino Camillo Camilliani intraprende un viaggio di ricognizione lungo le coste della Sicilia, avendo avuto dal viceré Marco Antonio Colonna I'incarico di verificare la consistenza e l'efficacia di questo sistema di avvistamenta e di difesa, e di procedere all'organizzazione di un nuova rete di torri e di fortificazioni costiere per respingere le incursioni dei corsari particolarmente pericolose in quegli anni (la stessa Milazzo era stata saccheggiata dai "barbareschi "la notte del 3 maggio 1563). La sua "Descrizione della Sicilia" costituisce una relazione dettagliata della situazione delle coste siciliane nella seconda metà del Cinquecento e fornisce -come scrisse Gioacchino Di Marzo (che la pubblicò nel 1877)- " notizie topografiche molto pregevoli ed utili, e specialmente su' nomi de' luoghi". Pubblichiamo la parte che riguarda il territorio di Milazzo e alcuni dei disegni -purtroppo leggibili a fatica) cui Camilliani accenna nel testo.

Dalla torre di Spadafora al Castello di Melazzo ci sono miglia nove. Al detto Castello si tiene guardia di rispondenza de' fumi e fuoghi; ma gli avisi delli segnali vengono solamente da parte di Ponente, cioè dal Capo d'Orlando, Capo di Calavà e torre di Patti et ultimamente la guardia del Tindaro. Dalla parte di levante non c'è altra rispondenza, se già la torre, ch'è sopra la Colla di S. Rizzo, il quale si scuopre da Messina per esser posta sopra la cresta de' monti, che sparteno sì come s'è detto Messina città, e il Castello di Melazzo nel transito di miglia 18 che per terra si contano, del che non s'è havuta relazione. Laonde questi segnali per 1a parte di Levante non possono servire ad altro affetto, che per l'aviso de li Casali e terre, ch'a quella parte si ritrovano. Dal castello insino alla fronte del Capo sopradetto, là dove è la torre del faro sono miglia tre, et un ottavo, la quale è fabbricata sopra la punta delle Carchie. Questa torre effettivamente con tutto ch'ella fusse finita, non ha valore di poter iscoprire le cale, che quivi intorno sono, e non serve per altro effetto, che per lucerna à naviganti per essere tanto infuori isprolungato dalla dirittura del lido, il quale è tanto pericoloso à montarsi. Per il che pare, che non sarebbe fuor di proposito a fare ivi due torri cioè una in sù la punta del Capo Bianco, dove si dice la Guardiola" e l'altra, che riguarda al Ponente detta la punta del Campanaro. Perciò che queste due torri fatte della maniera disegnata con un paio di mezi sagri sopra de ciascheduna, assicureranno tutte le due parti del detto Capo. Et à proposito non restero di dire, ch'io sarei di parere che ci facesse un forte di bonissima capacità s.a. il mezo di detto Capo con piazza atta non solamente a difendersi da qualche repentina invasione d'Armata mà ancora à poter offendere, e valorosamente danneggiare il nemico, e con un maschio nel mezzo à guisa di cavalier bastardo posto nel detto forte e tanto elevato, che comodamente potesse scoprire le cale qui vicine. Onde ancora si tenesse la lucerna per iscorta de naviganti e ci si potessero ada{are, e maneggiare un buon par di sagri, e quattro falconetti per cavar deile cale i Corsali, che ci si volessero occultare. E molto più io lodo questa ultima opera, che nessuna dell'altre, poiché sarà di maggior fortezza, sicurtà, valore al detto luogo. Il disegno, e forma di questo si mostra con gli altri sì come s'è detto sopra. Partendosi dal detto Capo, e giungendo al Castello sudetto di Melazzo, là dove si fa la guardia di rispondenza presupporremo sì come s'è fatto per il passato tirare per linea retta per la volta del confine di Melazzo, e Castroregale la dove si vorrebbe far la torre, ci sono miglia sei e tre quarti. Parerebbe per molte commodita di quei convicini, et anco per sicurezza del lido oltre alla rispondenza tanto necessaria a doversi fare, assicurando molti vascelli, che passano per quelle marine, i quali sogliono ritirarsi à quella parte, e tanto per il commertio di quel paese, perche si fa scala sì per le vettovaglie, che dall'una all'altra parte si trasportano, et per la commodità della Terra del Castro, come ancora per tutti quei villaggi, e castelli quivi vicini à quel coilìmertio. Sì che pare, che sarebbe molto necessaria detta torre à questo luogo.

indice argomenti su Milazzo