Cioè, Primo Martire della Cristianità, la cui festa, per tradizione, è celebrata a Milazzo la prima domenica di Settembre. Alcuni resti del braccio del Santo furono ritrovati nella Chiesa di Milazzo della Madonna del Boschetto, la cui storia si perde nella notte dei tempi, trovandosi nel bosco di Federico II di Svevia, grande sovrano di Sicilia che aveva fondato presso il Castello di Milazzo il primo parlamento di Sicilia. I resti erano quelli del Santo per come fu chiarito interpretando un antico manoscritto in greco arcaico, cosa che nel 1481 riuscirono a fare dei preti Caldei di religione ortodossa. Da tale periodo in poi il Santo venne venerato a Milazzo ed innalzato agli onori di Patrono della Città, mentre in precedenza il Duomo di Milazzo era sito presso la primordiale Chiesa di San Papino, anch'egli annoverato tra i primi martiri cristiano, suppliziato da Diocleziano. I resti di Papino vennero rinvenuti nella spiaggia che da lui si noma, nota zona balneare di Milazzo. San Papino subì un supplizio particolarmente doloroso: venne stirato con le macchine fino a fare scrocchiare le articolazioni, operazione di supplizion molto dolorosa! Il Santo, sotto la potenza protettiva dello Spirito Santo, resisteva a tutte le cattiverie. Fu allora messo a macerare nell'olio, dentro una giara per 3 giorni ed i presenti che assistevano, videro una luce intensa speciale che lo avvolgeva e lo proteggeva, mentre il Santo continuava a pregare e lodare Iddio. Allora Diocleziano si innervosì e lo fece decapitare perchè non aveva ottenuto di fargli rinnegare Dio. La Chiesa di San Papino, nel tempo, è stato centro di preghiere e devozione speciale, condotta dai frati francescani. Essa ospita un Crocefisso speciale, vivo, realizzato in legno di cipresso da frate Umile da Petralia, Crocifisso miracoloso che viene invocato dai milazzesi durante le calamità. Nella fattispecie, persistendo la siccità in aprile 1798, fu portato in processione invocando il Cristo per ottenere la pioggia. Questo Crocefisso ha fatto piovere immediatamente ed i notabili del tempo hanno notato l'occhio destro riempirsi di pianto umano. Per questo a Milazzo, chi viene deve pregare il Cristo nella Chiesa di San Papino!
Vedi La Chiesa di S. Papino. Presso questa Chiesa è possibile apprezzare il Crocefisso Miracoloso che realmente lacrimò il 15 Aprile del 1798, come descrivono dei documenti notarili, vedi Il pianto del Cristo a Milazzo. Per Stefano il supplizio fu la lapidazione, con l'accusa di blasfemia.
In questa pagina potete vedere il nuovo parroco, Don Franco Farsaci, che reca il braccio di Santo Stefano in argento, contenente la reliquia di cui Milazzo si pregia di avere il possesso!
Dio era con Stefano e gli dava la forza di fare grandi miracoli e prodigi in mezzo al popolo. Ma alcuni individui gli si opposero: erano quelli della Comunità Ebraica detta dei Liberti, insieme con altri di Cirene e di Alessandria, e gli altri della Cilicia e dell'Asia. Costoro si misero a discutere con Stefano, ma non potevano resistergli perché egli parlava con la saggezza che gli veniva dallo Spirito Santo.
Allora pagarono alcuni uomini perché dicessero:
" Noi abbiamo sentito costui bestemmiare contro Mosè e contro Dio".
Così misero
in agitazione il popolo, i Capi del popolo e i maestri della legge. Poi gli piombarono
addosso, lo catturarono e lo trascinarono in tribunale. Presentarono poi dei falsi
testimoni, i quali dissero: "Quest'uomo continua a parlare contro il luogo santo,
il tempio, e contro la nostra legge. Anzi lo abbiamo sentito affermare che Gesù;
il Nazareno distruggerà il tempio e cambierà le tradizioniche ci sono state
date da Mosè". Tutti quelli che sedevano nella sala del tribunale fissarono gli
occhi su di lui e videro il suo volto splendere come quello di un angelo. Il sommo
sacerdote domando a Stefano: " E' vero quello che dicono i tuoi accusatori?. Stefano
allora rispose: "Fratelli e padri, ascoltatemi! Il nostro Dio, al quale appartengono
l'onore e la gloria, si manifestò ad Abramo, nostro antico padre, quando si trovava
in Mesopotamia e non era ancora andato ad abitare nella terra di Carran.
Gli disse: "Esci dalla tua terra, lascia la tua famiglia e và nella terra che io
ti mostrerò".Testimonianza di Stefano (Atti 7,55-60)
Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide Dio glorioso
e Gesù che stava alla sua destrra. Disse: "Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio
dell'uomo che sta in piedi alla destra di Dio. Allora si turarono le orecchie
e gridarono a gran voce; poi si scagliarono tutti insieme contro Stefano, lo trascinarono
fuori città per ucciderlo a sassate. I testimoni deposero i loro mantelli presso
un giovane, un certo Saulo, perché li custodisse. Mentre gli scagliavano addosso
le pietre, Stefano pregava così: "0 Signore Gesù, accogli il mio
spirito". E cadendo in ginocchio, gridò forte: "Signore, non tener conto del loro
peccato". Poi morì.
Don Santino Colosi mentre celebra la S. Messa sul Sagrato, prima della Processione, costretto dall'impraticabilità della Chiesa!