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La fauna della Riserva di Capo Milazzo

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a cura di Mario Crisafulli  per info Perchè la Riserva di Capo Milazzo è un Paradiso

La Riserva del Capo di Milazzo è un bene prezioso nel momento in cui verrà istituita. Ci rivolgiamo ai ragazzi che si accostano alle ricerche scolastiche e a quanti ammirano questi luoghi. Questo, purtroppo, non è comprensibile ai molti cittadini milazzesi che vi si oppongono scioccamente, politici compresi,  poichè ignorano e non comprendono la ricchezza delle specie floro-faunistiche viventi nel territorio unico ed irripetibile del Capo.
Ringraziando l'amico Mario Crisafulli per la preziosa opera che ci ha donato ed il suo lavoro certosino, pubblichiamo un passo del suo libro che tratta il tema del "clima e del suolo" di Capo Milazzo e vi invitiamo a comprare l'opera che dovrebbe essere reperibile alla libreria di Paolo Filoramo di Milazzo, Piano Baele.   Claudio Italiano

Per quanto concerne la fauna terrestre di Milazzo, fra le specie che ho avuto modo di osservare e spesso anche fotografare, mi limiterò a descrivere solo i Vertebrati (mammiferi, uccelli, anfibi, rettili).

Milazzo Natura, libro

di Mario Crisafulli

Tralascerò, quindi, gli Invertebrati (insetti, aracnidi, ortotteri, ecc.), che rappresentano, nel regno animale, una branca meramente vasta e, forse perché costituita da specie poco appariscenti, anche poco studiata; credo che per il territorio di Milazzo non esistano ricerche né storiche né recenti.
Gli Invertebrati sono essenziali per la sopravvivenza delle numerose specie insettivore (catena alimentare) e per la riproduzione di numerose piante (impollinazione): la loro conoscenza è utile, quindi, per comprendere meglio tutto l'ecosistema. Spero di potermene occupare in modo organico e metodico in futuro; anche perché questi piccoli esseri viventi costituiscono un `mondo" che mi incuriosisce molto.

Prima di parlare della fauna che oggi è possibile osservare  (spesso solo con pazienti appostamenti), ritengo opportuno citare quegli animali che ormai sono estinti in Sicilia, come l'orso bruno, scomparso da diversi secoli, il cervo e il capriolo, presenti fino all'ottocento, il lupo e il grifone, sopravvissuti fino ad alcuni decenni fa, fino a quando cioè la caccia incontrollata ha portato all'abbattimento degli ultimi esemplari.
Possiamo ipotizzare che in passato queste ed altre specie ancora presenti nell'isola siano vissute in modo stabile o occasionale anche a Milazzo, dove, soprattutto nella Piana, fino al medio-evo, esistevano estese foreste, in cui i reali svevi e ara-onesi usavano fare le loro battute di caccia. Così il Piaggia, nell'opera "Illustrazione di Milazzo" (Palermo, 1853), a proposito di re Giacomo I d'Aragona scrive: - Giovane egli, colà tener cani e cavalli, e inseguir fiere, ed augelli, e, co' fidi suoi, sfrenar l'animoso destrier alla gara co' venti, non parrebbe meraviglia. Conserva ancora tal luogo il nome di Parco...".

Coniglio selvatico di Capo di Milazzo

A quel tempo possiamo quindi immaginare una fauna ancora molto ricca, che è andata via via impoverendosi per l'attività venatoria di questi ultimi secoli, e soprattutto per la scomparsa degli ambienti naturali, causata dalla progressiva trasformazione del territorio ad opera dell'uomo, che ha ampliato le aree urbane e ha adibito all'agricoltura superfici sempre maggiori. Oggi a Milazzo l'ambiente naturale, nonostante sia di modeste dimensioni, è comunque popolato da un considerevole numero di specie.
Ad esse altre potrebbero aggiungersi, se i greti dei torrenti e la duna costiera non venissero più utilizzati come discarica ma destinati alla rinaturalizzazione spontanea. Ancor più, se a Capo Milazzo venisse istituita la "riserva naturale", che un apposito progetto prevede già da diversi anni, molte specie di uccelli potrebbero nuovamente sostare durante le migrazioni o addirittura nidificare, ed alcuni mammiferi, stanziali sui vicini Monti Peloritani, come la volpe, il ghiro o la martora, che ho intravisto una sola volta a Bozzello, nella Piana, potrebbero tornare a vivere stabilmente nel nostro territorio.
Non si può dire altrettanto di un mammifero marino che probabilmente è vissuto in passato sulle scogliere, nelle calette e nelle grotte del Promontorio di Milazzo: la foca monaca (Monachus monachus). Unico pinnipede nel Mediterraneo, dove era comune fino all'ottocento, quest'animale, a causa della caccia, sopravvive solo lungo le coste del nord-Africa, in Sardegna e in Grecia, con poche centinaia di individui.

E' pressoché impossibile che possa fare ritorno" a Milazzo dove peraltro esiste una grotta detta proprio "del. Bue marino", in quanto il nostro ambiente costiero è troppo "disturbato"' dalla presenza dell'uomo affinché questa specie possa stanziarvi. Inoltre, nell'area del basso Tirreno attualmente non viene segnalata alcuna colonia; alle Isole Eolie, dove l'ultima foca monaca pare sia stata abbattuta agli inizi del novecento, questa specie viene osservata solo sporadicamente (largo di Salina, ott. 2000).

Donnola

Mammiferi

Fra i mammiferi presenti nel territorio di Milazzo, il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) è sicuramente fra i più visibili e riconoscibili. Appartiene all'ordine dei Lagomorfi e alla famiglia dei Leporini; vive in grandi colonie e scava la sua tana nel terreno, collegandola con una fitta rete i cunicoli che gli consente di sfuggire agevolmente i pericoli.

E' molto prolifico ed è comune soprattutto nel Promontorio; la sua popolazione viene, però, ridimensionata periodicamente da epidemie di mixomatosi (malattia virale) e dell'attività venatoria La donnola (Mustela nivalis) il più piccolo tra i carnivori, Conigli selvatici (OryctoIagus cuniculus). appartenente alla famiglia dei Mustelidi, rappresenta quasi certamente l'unico carnivoro della fauna milazzese.

E' attiva soprattutto di notte e al crepuscolo; si nutre di Piccoli mammiferi (roditori e insettivori) e a volte anche di uccelli, nidiacei e uova. Chiamata in gergo "paddottula", è comune in tutto il territorio, ma sfugge la presenza dell'uomo.

Fra gli insettivori sono da segnalare il minuscolo mustiolo (Suncus etruscus), la crocidura rossiccia (Crocidura russula) e la crocidura minore (Crocidura suaveolens), toporagni che ho avuto modo di osservare nei giardini delle case e che meriterebbero uno studio più approfondito.

Il più grande fra gli insettivori è il riccio (Erinaceus europaeus), appartenente alla famiglia degli Erinaceidi. Preda insetti, molluschi e lombrichi, e occasionalmente piccoli mammiferi e rettili; è considerato un grande divoratore di vipere, serpenti comunque assenti a Milazzo. Nonostante sia spesso vittima delle auto e dei pesticidi, è ancora facilmente individuabile di notte, con una luce artificiale, all'alba e al tramonto, soprattutto nei mesi non invernali. I roditori presenti nel territorio milazzese sono tutti appartenenti alla sottofamiglia dei Muridi (topi). Oltre alle specie la cui proliferazione è legata ai centri abitati e agli insediamenti umani in genere (fognature, discariche, magazzini, ecc.), come il ratto nero (Rattus rattus), il ratto delle chiaviche Rattus norvegicus) e il topolino delle case (Mus musculus subsp. domesticus), ho avuto modo di osservare, negli ambienti naturali, il topo selvatico (Apodemus sylvaticus), un topo di dimensioni medio-piccole, che essendo attivo soprattutto di notte è preda dei rapaci notturni e delle donnole.

Uccelli

Il gheppio

Il territorio milazzese è costituito da ambienti molto vari (rupi, spiagge, scogliere, torrenti, campi coltivati), che pur essendo antropizzati presentano ancora alcuni ecosistemi poco degradati e in qualche caso incontaminati, dove trovano rifugio, stabilmente o temporaneamente, numerose specie di uccelli. Inoltre, grazie alla posizione geografica di Milazzo, situata al crocevia Giovani e adulto di falco pellegrino (Falco di numerose rotte migratorie tra Europa, peregrinus) presso il nido. Mediterraneo e Africa, molte specie non nidificanti possono essere comunque osservate in volo, durante la migrazione primaverile o autunnale, e a volte anche in sosta.
Tra le specie nidificanti la più interessante è sicuramente il falco pellegrino (Falco peregrinus), un rapace inserito nella Nuova Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia (Calvario et al., LIPU & WWF, 1988-1997), che nidifica regolarmente sulle rupi costiere di Milazzo. Questo falco ha un legame storico con il territorio milazzese; infatti, nella prima metà del XIII sec. il sovrano Federico Il di Svevia, massimo esponente della falconeria medioevale in Italia, usava addestrare proprio questa specie ai fini della caccia con il falcone, che praticò anche nella Piana di Milazzo, nota come area del "parco reale" dì caccia.
La nidificazione del falco pellegrino è stata recentemente osservata sulle pareti a strapiombo del versante occidentale del Promontorio, dove è facile individuarlo mentre volteggia in attesa di predare piccioni selvatici e altri uccelli di dimensioni simili.

Gheppio (Falco tinnunculus).

Fra gli altri- rapaci diurni ricordiamo il gheppio (Falco tinnunculus), che è nidificante su tutto il territorio, la poiana (Buteo buteo), presente solo occasionalmente, e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), che nella Piana viene osservato in volo, e qualche volta in sosta, durante la migrazione primaverile. Sono, inoltre, nidificantì e abbastanza comuni alcuni rapaci notturni: lasciato (Otus scops), la civetta (Athene noctua) e il barbagianni (Tyto alba). Tra le specie legate all'ambiente marino ricordiamo il gabbiano comune (Lancia ridibundus),svernante, e il gabbiano reale Gabbiani reali (Larus cachinnans) e gabbiano (Larus cachinnans), presente comune (Larus ridibundus), durante tutto l'anno, ma che in quest'area della Sicilia si riproduce, in colonie, solo nelle vicine Isole Eolie e a Capo Tindari.

La sua popolazione, a scapito di altre specie, è in forte crescita, soprattutto per la facilità con cui riesce a procurarsi il cibo nelle discariche, presso le quali si può spesso vedere volteggiare in un gran numero di esemplari. Tra gli uccelli che si possono osservare esclusivamente lungo la costa ricordiamo il cormorano (Phalacrocorax carbo), il marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), generalmente svernanti e occasionali, il martin pescatore (Alcedo atthis), presente regolarmente a Milazzo dall'autunno alla fine dell'inverno. Nidificano, inoltre, su rupi e scogliere, il passero solitario (Monticola solitarius) e il piccione selvatico (Columba livia), specie inserita nella Nuova Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia (Calvario et al., LIPU & WWF, 1988-1997).

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