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Riserva del Capo di Milazzo, vista dal mare...

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A seguire video di Nunzio Formica col drone dalla Riserva del Capo, semplicemente Milazzo!

cfr anche La Riserva Marina di Capo Milazzo

Riserva Marina del Capo  è naturale! La gita scolastica del I, III Circolo Didattico di Milazzo e dell'Istituto Comprensivo

Noi di Sito Milazziano, risorgendo dalle ceneri del vecchio sito internet del 2001, spazioinwind.libero.it/gastroepato, ripercorriamo qui, con  ricordo nostalgico, le prime tappe che ci hanno portato alla riscoperta dei luoghi del tempo, già celebrati dallo storico milazzese, Giuseppe Piaggia.

L'occasione fu una gita che organizzammo col venerando Pippo Ruggeri, all'epoca ancora scattante e pieno di idee rivoluzionarie, uomo che ha saputo seminare insieme al sottoscritto, sogni realizzabili, non fosse altro lavorando a "pala e pico" coi ragazzi di Legambiente, per liberare i sentieri del Capo,  scontrandosi coraggiosamente con chi non voleva intrusi fra le campagne limitrofe e via dicendo....

Poi le autorità gli chiusero in faccia porte e portoni, e rimase isolato; ricordo l'amarezza di un anno quando d'estate si ritrovo' senza locali per ospitare i ragazzi del campo estivo.  Ma questa purtroppo è la realta' del Sud !  Vergogna!

 Io, forte degli insegnamenti appresi,  sfruttando i mezzi elettronici ed i nuovi linguaggi telematici, che hanno proiettato Milazzo nel mondo della Grande Ragnatela, dove si incontrano i cervelli pensanti, ho creato una realtà virtuale, dando per scontato che la Riserva del Capo esistesse.

All'epoca le mie pagine navigavano a 50.000, 100.000 impressioni al giorno, perchè i siti erano ancora pochi e la gente dall'estero, spesso anche milazzesi emigrati,  si collegava la sera per riscoprire le cose di casa nostra e i milazzesi mi spiavano dai video dei pc, con atteggiamento critico e di scherno, ma nonostante tutto il sito "Gastroepato" e le pagine su Milazzo solcavano i cieli della Grande Ragnatela del Web e si diffondevano fuori città, creando un 'immagine nuova di Milazzo che fino a questo momento era bollata come città inquinata dalle industrie.

Con le insegnanti Perez e Torre ed i ragazzi della " Luigi Rizzo" vincemmo il premio  GEF, Global Educational Festival, di Sanremo, presentando i video " Dall'Inferno al Paradiso". All'epoca partecipò al cortometraggio anche il compianto Mario Sterrantino che parlò di tonnare e pesca del tonno. Così la sua breve esistenza fu coronata da questo trionfo, che ottenemmo anche grazie a lui...

Così la Riserva terrestre, pur essendo solo un'area protetta, pian piano divenne una realtà!  Il fatto stesso di averla decantata e di aver percorso un sentiero, oggi ha creato  una strada, dove potete ammirare  turisti e giovani ambientalisti che cercano di ritrovare i luoghi e le cose di cui abbiamo detto, filmato e scritto e la sentieristica del Capo di Milazzo.

Ricordiamoci che il primo "invasato" con la telecamera in mano a filmare la bellezza dei luoghi è stato il sottoscritto; tutto comincio' scendendo col grande flauto di Fabio Sodano alla Piscina di Venere, suonando al tramonto e riprendendo i suoni; poi come sempre accade e, per fortuna, altri mi hanno seguito e qualcuno è stato anche superlativo, come il bravo Carmelo Isgro' ed il suo Siso. Poi abbiamo avuto l'idea di parlare in lingua inglese e cinese, nei nostri video...

Così abbiamo celebrato questa bella e sfortunata donna che è Milazzo, bella nei suoi tramonti generosi, nei suoi profumi mediterranei, nei suoi due mari, che si aprono davanti e di dietro e ti accolgono interamente, mentre ti tuffi tra le sue braccia...

Qui sono i primi esperimenti di trasmissione dati e pagine web, che abbiamo riscoperto con Voi, con l'occhio nostalgico che rilegge e sente un tonfo nel cuore.. Qualcosa è stato fatto, però, per lo meno, la Riserva Marina Bellissima esiste, che avevamo immaginato 20 anni fa in un articolo, dove, scrivendo sulla Città di Milazzo, pensavamo di inviare una lettera dal futuro, quando un turista che aveva visitato Milazzo, parlava della Riserva Marina e dei fondali che aveva goduto dal suo battello elettrico, con il fondo a vetri per consentire di goderne i fondali, come Capitan Nemo, nel suo Nautilus.... ma era solo un sogno?"

Articolo di Claudio Italiano per la Città

Milazzo, 7 Maggio, 2001 ore 14,10, cortina del porto gremita di alunni accompagnati dalle insegnanti del I, del III Circolo e dell'Istituto Comprensivo (Scuole di Borgo e Capo) per realizzare una breve gita sul mare, che ci faccia scoprire i veri tesori della Città; partecipano all'iniziativa il Comandante del porto, Antonino Samiani, le direttrici Turina Catanese e Licia D'Alì, l'arch. Zizi Vece, il sottoscritto, nella veste di reporter d'eccezione per la Città e l'instancabile Pippo Ruggeri di Legambiente del Tirreno, lui e le sue iperuraniche idee ambientali: stavolta, ha sviluppato un'idea globale, espressa localmente in una Gita lungo la Costa di Levante dell'Aurea Kersoneso, su un ferry boat messo, gentilmente, a disposizione dalla Navigazione Generale Insulare, la "Helga", per i bambini di Milazzo, impresa resa possibile e riuscita, ci teniamo a precisarlo, grazie all'impegno di tutti.

Mollate le cime, verso le 14,20, e superate le ostruzioni portuali, la Helga ha dunque direzionato verso la Croce di Mare, per ripetere idealmente il viaggio in barca e per calcare le onde, in questo caso, del barone Giuseppe Piaggia, in una attenta riscoperta delle scogliere del Promontorio, che si estrinseca in antri ed anfratti, avvolti nel mistero delle leggende che il tempo ha intrecciato, quasi a sbrigliare il fantastico mondo immaginativo dei ragazzi, impedito ogni più che mai dal grigiore del quotidiano...

Cortina del porto, 7 maggio 2001, Pippo Ruggeri al Centro
con i bambini del Piaggia e Claudio Italiano mentre si
imbarcano su Nave Helga. Sono i primi passi verso la
Riserva del Capo e la Riserva Marina

Ed ecco un Zizi Vece, in veste di genitore raccontafavole dal tono suadente, parlarci dal microfono della nave dello Scoglio del Pepe, dove gli antichi marinai milazzesi, salsa progenie dagli omeri possenti, solevano calare una delle cinque tonnare di Milazzo, in un riverente, ossequioso e verghiano rapporto d'amore e d'odio per il mare, che tutto dava e toglieva loro; "probabilmente -dice Zizi, scherzando - voi conoscete solo la Tonnara di Ponente, che oggi è un rinomato ristorante!". Continuando, comunque, la navigazione col ripetitivo rombo delle macchine, piano piano, in avanti mezza, quasi indietro!, rivolgiamo un pensiero all'Eroe Affondatore, Luigi Rizzo, ed alla Sua Villa di Bevaceto sotto la quale il Vaporetto delle Isole, a lui dedicato, soleva ogni mattina ed ogni sera, sbuffare il fischio di saluto, ogniqualvolta passava lì nei pressi... Nel tragitto ci appare la bellezza misteriosa della "Rutta dell'oro", un anfratto della scogliera il cui nominativo si farebbe risalire ad un ipotetico episodio di soldati Spagnoli che furono ivi imprigionati ma che riuscirono ad evadere barattando con monete d'oro la loro salvezza...

Ma il tempo ha intrecciato altre leggende intorno alla Grotta che pare trovasse la sua etimologia nell'usanza che avevano i pirati, dopo aver razziato le navi, di lasciare il bottino in questa grotta leggendaria, per rientrarne privi in porto di Milazzo, evitando le perquisizioni. La "Helga", a questo punto asseconda lo sciabordìo delle onde di un mare che ribolle e ,via via, si porta verso l'estremità del Capo, facendosi cullare dalle onde, fino alla "Costa del Paradiso"; essa è così definita per i colori e la ricchezza del suo mare, caratterizzato da fondali di Posidonia, che - dice Zizi - "è una pianta le cui praterie sommerse consentono l'ossigenazione del mare", espressione, perciò, di un mare che è ancora ricco di microrganismi viventi e lancia il suo grido di aiuto, vitalizzata dall'azione pietosa delle correnti marine che entrano dal largo e trascinano il morbo degli scarichi industriali. Dice l'archietto: "Il nostro mare è pulito e ricco di pesci e di vegetazione nonostante le industrie; pensate che un sub ha scoperto dei pesci che vengono dai mari tropicali, i Pesci Pappagallo, che sono arrivati fino a Milazzo!" . Non sarà - ci chiediamo noi - per gli scarichi di acqua calda?

Ma siamo qui - come mi ricorda l'amico Pippo Ruggeri - non per fare sterili polemiche ma per rilanciare il sogno di un Paradiso Marino perduto, che passa per la Riscoperta della Riserva del Capo, che è Naturale! "Ci immaginiamo già nel Paradiso - mi dice riempendo lo sguardo di una luce speciale - e ben conoscendo il mio spirito pungente e polemico aggiunge: "Ti prego, Claudio: oggi pensiamo al Bello!".

Ed ecco infatti la bellezza della Spiaggia di Cirucco e dopo essa farsi largo, dall'alto, la vegetazione di ulivi antichi della Baronìa, cosi definita dal Barone  Lucifero, suo possessore;

Baia di S.Antonino, vista dalla discesa alla Tonnarella del Capo

E' la zona più interessante, come riserva del Capo da valorizzare e preservare, per la vegetazione mediterranea caratteristica ed unica... sotto la Punta Mazza, coi suoi tufi calcarei che negli anni hanno sfidato i flutti delle "gricalate" di un procelloso pelago e qui nei pressi le secche di Levante, vivai naturali e pescosi . E ancora, al di la della Punta Mazza, la pace celestiale della discreta spiaggia di Renella e dei suoi amori furtivi; e dall'alto il dente dlla roccia de "u Sautu Cavaddu", dove la bella Elena Baele spronò il  destriero, presa dallo sconforto d'amore, per perdersi per sempre in quel mare che aveva ammirato nei tramonti del Capo, abbracciata al suo lui;

Limonium minutiflorium, pianta che
cresce solo al Capo

Zizi con l'amore di un fidanzato, cita tutti i posti della sua terra e ricorda "U Chianu Baele", detto "La tavola del Re", uno scoglio che affiorava nella bassa marea e dove, appunto, il Signore soleva sedersi e banchettare, per poi lasciare che le onde portassero via i piatti d'argento e le suppellettili. Alcuni hanno definito questo scoglio, "la Tavola del Re", - dice Zizi- forse anche in ricordo del Dio Poseidon che la leggenda vuole banchettasse su questi scogli insieme al suo amico granchio, proprio come la favola della Sirenetta. Ora superata la costa di levante, lentamente la scogliera si abbassa ad abbracciare meglio il suo mare e qui si può vedere uno scoglio irto ed una grotta seminascosta, la "Grotta di Gamba di Donna", dove si entra con le piccole barche e si gode dello spettacolo dei raggi del Sole che all'alba filtrano nella spelonca; insomma una specie di "Grotta Azzurra", modello Milazzo, con una roccia dall'alto della volta che al marinaro virile ricorda, nel suo pensiero erotico, la gamba di una bella donna da accarezzare!

Ed infine il Carciofo, lo scoglio dell'estrema Punta Messinese. 

Scogliere a Capo Milazzo, Baia di S. Antonino dove
sbarcò Fra Ferdinando, che diventerà poi,
appunto, S.Antonio di Padova

Ebbene queste ricchezze sono un dono che la Natura ha fatto a Milazzo ed al Mondo intero! Al Comandante Antonino Samiami, che affettuosamente si è soffermato con i bambini e gli insegnati per foto di gruppo, chiediamo che ci parli dell'importanza della Riserva Marina del Capo. " Milazzo -dice Samiani - deve rilanciare turisticamente il suo mare ed imparare a rispettarlo come grande ed immensa opportunità professionale.

Cardo pallottola

L'appuntamento di oggi serve per rinsaldare il rapporto tra i giovani ed il proprio mare, per capire che a parte il problema ambientale, il mare è stato vita e pane per i Milazzesi, nell'espressione altissima di un rispetto atavico per il mare che bisogna riscoprire, riaccostando i ragazzi a questi valori". E chiarisce: "La Riserva Marina del Capo, dunque, significa, oltre che ambiente, occupazione professionale ed è una risorsa economica in tutti i sensi! Il pescatore di Milazzo ben sa che il rispetto del mare, attraverso l'istituzione di una Riserva Marina protetta, rappresenta momento di ripopolazione e di rivitalizzazione del mare, perché alla base della catena alimentare c'è il plancton, da qui la sardina ed il tonno e così via". Lo ascoltiamo con vivo interesse, perché è dotato nel cuore di quell'amore per gli elementi che pochi uomini hanno dentro...

 Infine passiamo la parola alle direttrici.

La prof.ssa Licia D'Alì, si dice entusiasta per aver partecipato insieme al suo III Circolo all'iniziativa e, col suo modo di fare sprintoso, esprime in motricità la gioia di un'iniziativa riuscita. La direttrice Turina Catanese, da noi intervistata per "la Città", si sofferma sull'importanza pedagogica della riscoperta del territorio naturale per i ragazzi;

anzi - dice -sarebbe opportuno che il Comune istituisse il servizio di Scuola Bus, come è stato nelle mie esperienze professionali precedenti, dove i ragazzi potevano effettuare escursioni scolastiche che non rappresentavano l'eccezionalità ma la quotidianità!" - e continua dicendo: "perché il bambino apprende di più dall'esperienza diretta, che permette a Scuola, in un secondo momento, la rielaborazione delle conoscenze." Il I Circolo ha partecipato con gioia, dunque, all'iniziativa.

"Non vede come sono allegri, i bimbi?" - e continua: " In quest'ambito si colloca l'importanza del Parco Marino che ha ragione di essere nell'intento di valorizzare le bellezze ambientali di Milazzo e di farle apprezzare. Io, per prima - aggiunge la direttrice- torno a casa più ricca di queste esperienze e della ricchezza e riscoperta di questi valori ambientali che non conoscevamo! ".

Ed alle 15:30, volta prora a sud, rientriamo nel porto di Milazzo, per sbarcare ancora nel caos della Città che non ha capito niente, per ritapparci nell'angustia delle nostre belle case o riversarci nei grigi marciapiedi e nelle distese d'asfalto di una Milazzo asfissiante, dove non ci sono più voci di bimbi a giocare...

Grazie Pippo, dunque, grazie Comandante Samiani, grazie proff.sse e soprattutto un grazie a voi della Navigazione Generale Insulare che ci avete proiettato nel blu del mare di scogliere antiche, che nulla hanno a che invidiare ad Amalfi o a Porto Fino.

Voglia Iddio risvegliare l'animo di chi ci dirige per fare riprendere a questa Milazzo, dissennata e martoriata, la rotta smarrita del mare nostrum.

Claudio Italiano, per la Città di Milazzo

Seguono foto del Promontorio di Milazzo visto dal Sentiero della Manica, aperto di recente al pubblico. Inoltre si citano piante rare ed in estinzione come il limonio di Milazzo e delle Eolie (Limonium minutiflorum), della famiglia delle plumbaginacee che è una specie endemica che cresce solo a Capo Milazzotra Punta Tono e Punta Mazza (Pignatti 1984); il suo habitat è costituito dalle rocce e dalle rupi prossime al mare (alofilia).  Inoltre citiamo il cardo pallottola vischioso (echinops spinosissimus) della famiglia delle Compositae è inserito nella lista rossa delle piante in estinzione( Conti-Manzi_Pedrotti 1997). A MIlazzo cresce lungo i pendii aridi del versante di ponente. E' citata dal Barone Piaggia nel volume "Illustrazioni di Milazzo", Morvillo-Palermo 1853. Infine l'erba cristallina stretta (Mesembryanthemum nodiflorum): pianta annuale della famiglia delle aizoaceae. Il suo nome deriva dalle fitte cellule luccicanti piene d'acqua. La pianta spunta dopo le prime piogge autunnali e all'inizio dell'estate diventa rossa e poi appassisce. Si ringrazia per i testi e le foto Mario Crisafulli.

Per le foto e per le cartoline rivolgersi a Pippo Ruggeri Legambiente del Tirreno

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