Milazzo: le sue necropoli

  1. Sito Milazziano
  2. Milazzo, una città ricca di storia
  3. Milazzo e le sue necropoli
  4. Necropoli di Mylai
  5. Domenico Ryolo, vita ed opere
  6. Domenico Ryolo, scritti ed articoli
  7. L'Antiquarium, il video
  8. Milazzo, la sua storia e le sue leggende

ing. Domenico Ryolo Mi sembrava doveroso parlare di Milazzo e delle sue potenzialità inestimabili turistiche

Le Necropoli di Mylai rappresentano uno dei motivi per venire a Milazzo?

Milazzo è storia, arte cultura, turismo religioso, culinaria, turismo ambientale (cfr Ambiente di Milazzo, mare di Milazzo, Riserva di Capo Milazzo, Riserva Marina )

Inoltre è Terra di ectoplasmi (vedi il fantasma della monaca, il fantasma della Baronessa Eleonora Baeli, altri ectoplasmi)

E' sede di importanti punti di riferimento per la religione cattolica,  la Chiesa di San Francesco di Paola, il santuario rupestre di S. Antonino, il Crocefisso miracoloso di San Papino.

Perciò, chi viene a Milazzo, innanzitutto deve compiere un percorso mistico-religioso, quindi recarsi all'Antiquarium Ryolo, alla salita del Quartiere Spagnolo, accanto al bar Nadir, e conoscere quanto gli scavi hanno documentato della storia antica di Milazzo, per finire alla storia dei nostri giorni che comprende il percorso Garibaldino, la riscoperta del Museo di Luigi Rizzo e le notizie dell'altro Eroe Giorgio Rizzo. Infine Milazzo è ambiente unico al mondo, espressione dell'epopea greca, patria in cui giunge peregrinando Ulisse, Terra del Dio Sole e Terra dei Giganti, realmente vissuti da noi, i cui scheletri di 3 metri sono stai reperiti nei pressi dell'Hotel San Michele, nella zona in cui è sita la Chiesa del Sacro Cuore. Ma tornando alle necropoli di Milazzo, esse sono espressione della cultura millenaria di un popolo, quello mamertino, la cui storia si perde nella notte dei tempi, 5000 anni avanti Cristo, epoca in cui le prime comunità di uomini evoluti stanziano a Milazzo ed a Lipari, gli Ausoni, con cui avviene una sorta di gemellaggio. Sono persone dedite alla agricoltura, alla pesca, alla pastorizia, cuociono in forni i cibi e le case sono ben costruite e fornite di luogo per la raccolta delle acque, dentro le Olle, con il focolare ed una ottima visione panoramica. Il primo villaggio preistorico è sito nella zona limitrofa al Cimitero di Milazzo.  Il grande ing. Domenico Ryolo, insieme alla bella dr Madeleine Cavalier, si occupa per passione degli scavi e scope le sepolture di Milazzo e le varie necropoli che, per fortuna, o per sfortuna dei primi milazzesi, vanno interrate

Le necropoli di Mylai (Antichi Cimiteri storici di Milazzo) sono 2, la Necropoli Meridionale o "urbana" della Milazzo Greca, appunto Mylai che l'ing. Domenico Ryolo, negli anni 50-54 ha portato alla luce e la Necropoli Orientale, che si sviluppò nella Piana, di età romana… ma lungi da noi disquisizioni erudite, con fare da ignoranti ci siamo recati, come turisti per caso, all'Antiquarium per capirci qualcosa, perché l'ignoranza è principio di sapienza ed a Milazzo, tutti sono eruditi. Perciò alle ore 15:30 di sabato 20.04.2002, saliamo all'Antiquarium Archeologico, intitolato al grande "Domenico Ryolo" e mentre aspettiamo, contiamo i visitatori, circa 400 fino ad oggi dal 16.03.2002, in verità ci sembrano un po’ pochini! Ad accoglierci, però, sono due gentili signori, Angelo Gitto e Rosario Giallombardo, custodi di cotanta ricchezza. Scambiamo con loro qualche chiacchiera, per togliere il velo dei convenevoli, nell'attesa che si raccolgano altri visitatori. Angelo, che è stato anche a Bologna, al Museo delle Macchine a Vapore, si sfoga con noi perché secondo lui l'esposizione degli oggetti deve essere improntata alla "fantasia e creatività"; vorrebbe che la gente di Milazzo si scuotesse per capire che quanto è nelle bacheche "è espressione della vita delle persone, cioè delle emozioni, delle lacrime e delle gioie degli antichi possessori di quegli oggetti".

Noi - dice- ci sforziamo di trasmettere queste emozioni: è questa la chiave di lettura, altrimenti la gente non viene a visitare l' Antiquarium!". Con una luce nello sguardo, vedendoci interessati al discorso, ci invita subito a vedere una chicca: si tratta della famosa tomba N. 5 che ai più, qui a Milazzo, è sconosciuta.

La Tomba n. 5, ci spiega, è stata trovata in Via Ciantro e contiene corredi funerari d'età ellenistica, del V secolo a.C. e fin qui non ci ha ancora manifestato quel "pathos" che vuole trasmetterci. La tomba era fatta con mattoni crudi, a mò di una cassa, con un tetto a cappuccina, ed è speciale perché nessun altra tomba ci ha regalato un corredo così ricco: si tratta di oggetti di toilette e di trucco femminili, appartenuti ad una giovinetta, forse addirittura una bambinella, che la madre aveva voluto seppellire con i giocattoli a lei più cari, tra cui una paperetta di terracotta, un askòs, appunto a forma di oca, e poi con le sue spatolette in bronzo, con cui soleva spalmare di oli profumati la bimba, insieme a fermagli di osso, con cui acconciava i capelli della fanciulla per tirarli su e questa cosa a noi fa venire i brividi nel pensare al dolore ed alle lacrime della madre per il triste lutto della bambinella, emozione che ci proietta nella prosa Manzoniana della peste e di Giacinta, dove la madre…"data a questa un bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce la sdraiò, ce l'accomodò… La domanda, allora, sorge spontanea:

La paperetta o askos a forma di oca, con corona di edera al collo della tomba 5 Spatolina per l'olio profumato: tomba 5

I Milazzesi questa ricchezza la sanno cogliere?"La risposta - dice Angelo - è sì, se gliela sappiamo porgere ed è quanto cerchiamo di trasmettere! Occorrerebbe passare di casa in casa degli opuscoli per spiegare la ricchezza del Museo e scrivere a caratteri grandi sulla porta: "Museo".Questi nostri due simpatici ed intelligenti amici, che sanno di non sapere, sono un po’ sconfortati dal fatto che solo i turisti da fuori apprezzano l'Antiquarium invece che i Milazzesi! "L'altro giorno - mi fa Angelo - è venuto un professore da Cefalù con una scolaresca a spiegare le suppellettili della Tomba n. 5 ed ho visto dei bimbi commuoversi e perfino piangere!! Questo è ciò che conta: offrire alla moltitudine la ricchezza dei reperti, altrimenti essi guarderanno svogliatamente, senza capire e cogliere i sentimenti che gli oggetti trasmettono".
  Ma a Milazzo - mi dice Angelo - qualcosa sta accadendo, lo sento! La Sicilia sorgerà stavolta per un nuovo Vespro, quello della Cultura e si ergerà dall'abbisso in cui è crollata, per mettersi in luce nel mondo e questo capiterà anche a Milazzo.. Il Museo non può essere solo per intenditori". Poi l'altro amico, Rosario ci mostra ancora le barchette con i rematori, che rinviano al ricordo del viaggio nell'aldilà di questa bimba, probabilmente, e le monetine piccole che i genitori avevano sistemato nella boccuccia per consentire che fosse pagato il tributo a Cerbero, il "nocchier del la livida Palude", per il trapasso dell'anima all'aldilà. Ancora ci accompagnano a vedere altri tesori: le panciute anfore Corinzie, tipo A di Koehler, che tradotte in popolano, significano le sepolture della prima metà del sec. V a.C., al cui interno venivano sistemati i corpi dei bambini più piccoli. Infine ci portano in una stanza dove stanno allestendo a loro spese una plastica della cittadella fortificata compreso il Castello, frutto di giornate intere a lavorare di spatola su cartine topografiche. Comunque, non essendo nostra intenzione tediare ulteriormente il lettore, nè dilungarci in esposizioni scientifiche, vi ricordiamo che la visita all'Antiquarium è gratuita e che gli orari sono:

di Claudio Italiano


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