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Natalino Torre, un milazzese speciale

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"Non c'è ricco al mondo che non sia innamorato del suo lavoro."

Si, parliamo di Natalino Torre, l'amico del grande Sardella, quel signore con la coppola, come noi siciliani. Noi di SIto Milazziano lo abbiamo intervistato e filmato, per esempio, al Castello di Milazzo, quando ha presentato al mondo le sue creature...

Natale, look pavarottiano-risorgimentale, barba riccia, occhi scuri buoni ed espressivi  e capelli brizzolati, con sorriso aperto e bonario, nasce a Milazzo il 25.12.50, e risiede in Via Palmara, ultima campagna di Milazzo, a destra della linea ferrata, in via d'estinzione (che Dio ce la conservi!!). Conseguita la laurea in Scienze Agrarie a Torino nel 1974 con 107/110, Natale discute brillantemente la sua tesi sperimentale su Anona cherimola.  Quindi, non soddisfatto, data la sua passione per tutto ciò che è verde e vegeto, acquisisce una Specializzazione in Agricoltura tropicale e subtropicale, vincendo una borsa di studio del Ministero degli esteri presso la Scuola di specializzazione internazionale di agricoltura tropicale e subtropicale di Firenze.

E' presidente della Associazione florovivaisti "Assoflora" dello Stretto ed ha collaborato negli anni 80/90 con l'ex. Ministero dell'Agricoltura e foreste, con l'istituto sperimentale per la frutticoltura di Roma, per la ricerca di piante tropicali e subtropicali adattabili al nostro clima, col prof. Monastra.

Per tre anni ha lavorato con la Federconsorzio di Roma (ufficio tecnico agrario per fornire assistenza tecnica alle aziende agricole) ed assistenza tecnica presso i consorzi agrari di Cosenza, Palermo e Catania. Ma Natale non ha mai avuto grilli per la testa, nè si è mai dato arie, e con le maniche rimboccate lo trovi sempre al lavoro, da mane a sera, subentrato nella gestione del vivaio di suo padre che l'aveva fondato nel 1945.

Coltiva prevalentemente piante insolite, provenienti da ogni parte del globo, soprattutto da zone a clima caldo ma che da noi possono vivere e fruttificare in piena area. La produzione viene interamente effettuata in vaso su una superficie di ha 2 di serra fredda e ha 3 di ombrai. Le specie coltivate sono circa duemila per lo più ornamentali per esterno ma notevole è anche la collezione di fruttiferi esotici ed autoctoni soprattutto delle vecchie varietà che sono diventate ormai quasi introvabili. Con aria giuliva, ci accoglie in questa splendida giornata di sole invernale con una bella notizia: presto l'Università di Palermo collaborerà con lui per la laurea in florovivaismo!!!

E qui a Milazzo (!) : la città del fumo con poco arrosto!

Come un cicerone ci conduce nel suo regno, le sue serre; passeggia tra l'albero della nutella, il diospiros ebenaster, il cui frutto morbido rivela una polpa simile alla cioccolata tanto amata dai ragazzi! Torre svela volentieri i segreti delle sue creature: l'albero del sapone i cui frutti grandi come le albicocche generano una schiuma che pulisce, superbiologica, anallergica (!); vengono poi le sue orchidee, l'albero del cotone, la salvie , le ananas, il "pimiento", culle cui grosse foglie si possono cucinare i cibi senza aggiungere la cannella. Durante i numerosi viaggi all'estero Natale ha introdotto ed acclimatato a Milazzo specie rare difficilmente reperibili sul mercato nazionale.

Se hai modo di viaggiare in terre lontane — scrive Natalino — ed ami la natura e la cucina esotica è facile che ti venga la passione per le piante fruttifere tropicali e subtropicali. La conoscenza del nuovo e dell'insolito trascina ad interessarti sempre più di queste "delizie della natura" e, se hai la fortuna di avere un giardino, ti viene voglia di "ospitare" queste creature nella tua oasi verde. Questo è in sintesi ciò che è accaduto a me, che provo ogni volta un'emozione nuova quando coltivo una di queste creature, come se avessi un animale per compagnia o per rallegrare la vita,  Del resto chi può negare che le piante abbiano come gli animali un sistema sensoriale, che anche se è poco conosciuto a noi esseri umani, ci lascia stupiti tutte le volte che, per esempio,  osserviamo le diverse modalità di reazione al tatto della mimosa sensitiva. Sono convinto che saranno molti i lettori contagiati da questo mio convolgimento nel mondo delle piante esotiche; esse hanno notevoli potenzialità di crescita se teniamo conto che in vaste aree del nostro Paese ed a Milazzo stessa, esistono le condizioni ideali alla coltivazione di questi fruttiferi. 

Però non è pensabile di coltivare qualsiasi pianta a meno che non lo si faccia, per alcune di esse, in ambiente protetto. Ciò accade per esempio per specie tropicali in senso stretto come il Cacao, il Magostan, la Noce di Cocco.

Queste piante non sopportano temperature inferiori a 10°C per cui quasi certamente non superano il primo inverno rimanendo all'aperto." L'esperienza di Natalino è ormai pluriennale: tra le specie che hanno dato i migliori risultati dal èunto di vista qualitativo e quantitativo citiamo da noi l'Avocado, il Mango, la Macadamia, la Casimiròa, il Black Sapote, il Lici e l'Anona. Al lettore questi nomi cominciano solo adesso a significare qualcosa, ma se teniamo conto del processo di globalizzazione e dei gusti che si stanno diffondendo capiremo come il kiwi, che fino agli anni 60 era pressocchè sconosciuto ai molti, sia divenuto oggi una tra le specie di più facile adattabilità e diffusione nel nostro paese. Natale si illumina nello sguardo quando ci dice: "Ho sempre sostenuto che le potenzialità produttive al sud ed in Sicilia nel settore del florovivaismo sono straordinarie" .

Poi si rabbuia aggiungendo ancora: "Spetta, tuttavia, alle istituzioni fare in modo che diventino una realtà concreta e credo proprio che Milazzo debba puntare sullo sviluppo dell'agricoltura e del florovivaismo in particolare, lasciando integre le campagne e, specialmente, quelle di Bilemi e dintorno che sono le più fertili della piana. E' doveroso che il Comune ci venga incontro in questo". Natale, un sorriso bonario, poche idee ma molto chiare, è stato di recente insignito del premio " Miglior vivaista italiano dell'Anno". Per lui questo riconoscimento premia tutta la sua storia professionale ed è motivo di soddisfazione perché significa l'apprezzamento del suo lavoro, dato che il florovivaismo è per lui una passione, prima che un lavoro ed in questo ha ereditato la passione del padre per gli innesti delle viti e degli ulivi e delle piante da frutto. Poi Natale ha tirato avanti per strade nuove, come quelle, appunto, delle piante esotiche. Ma ha partecipato pure a trasmissioni televisive su Rai 2 nel novembre 2003 a "Domenica in Famiglia" con Luca Sardella, che già lo aveva invitato per "Verde Mattina" o "Linea Verde" con Mazzuoli e a Taormina con Fabrizio del Noce; insomma è una star di casa nostra e come tutti i Milazzesi, "Nemo profeta in Patria"!

Anzi da noi si fa la politica dell'incontrario! Dove ci sono campagne si progettano cooperative e villette, senza tenere conto di intere generazioni che hanno vissuto, lavorato e si sono sfamate coi frutti della nostra terra, la famosa "aurea chersoneso", la Penisola del Dio Sole, la terra ed il parco del primo ambientalista della storia, Federico II. In TV Natale ha parlato di spezie rare come la cannella, che con grande meraviglia dei suoi colleghi botanici è riuscito a fare fruttificare anche a Milazzo, anzi da qui i semi della pianta vengono esportati negli orti botanici di mezza Italia! E così ha introdotto nel commercio il peperoncino più piccante del mondo, l' Habanero". Il florovivaismo è un settore da lanciare, là dove il milazzese preferisce impiegarsi nel settore del terziario e dell'Igiene Ambientale e del parcheggio a strisce blu!! E così la manodopera viene da fuori ed il milazzese passeggia. Infatti, pur se nella realtà dei fatti, da stime effettuate dal bravo Santino Smedili, il lavoro agricolo a Milazzo è in lenta ascesa, tuttavia la manodopera è da fuori, e cioè proviene dagli extra-comunitari; tant'è che non è raro imbattersi la sera in filippini o straneri dello Sri-Lanka con mazzi di rose rosse in mano che offrono nei ristoranti ai clienti per pochi spiccioli. Ed il sogno nel cassetto di Natale è quello di lanciare una sorta di fiera florovivaistica, sul tipo di quelle di Milano e Padova, solo che qui siamo a Milazzo, e chi ha idee è sempre scomodo! Specie se è un politico!  I problemi , purtroppo, ci sono anche per chi come lui faticosamente lavora sotto il sole e negli ombrai: dalla mancanza di infrastrutture, alla criminalità ed ai fenomeni dei furti nei vivai;  vi è la mancanza di spazi da utilizzare per il commercio e lo smistamento delle merci, si assiste al fenomeno dello smembramento selvaggio della ubertosa campagna milazzese, al fenomeno delle piogge acide, alle emissioni di gas sulfurei che hanno finito per minare nel tempo pericolosamente la fertilità delle terra e l'asfaltificazione insensata ha finito per creare anche da noi il problema degli allagamenti durante gli acquazzoni.

Perché non creare una esposizione permanente dei fiori e dei prodotti florovivaistici? Per esempio cominciando dal centro commerciale ASI di Ciantro; si tratta di operare scelte giuste e concrete, che rispecchino la vocazione di crescita economica di milazzo!

Claudio Italiano

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