Mistretta, la Città di Am Asthart.
Mistretta,
la Città di Am-Asthart, cioè della Dea Astarte, fondata dai Fenici e sottoposta
alle dominazioni arabe e normanne, come il resto dell'isola... bella nelle costruzioni
di pietra dai tetti rossi, nelle stradine ripide che ci ricordano la sorella gemella,
S. Lucia del Mela (ME), con gli abitanti dai tratti mediorientali ed, al tempo stesso,
dai lineamenti fieri dei normanni... che rappresenta un miracolo in terra della
Sicilia, là dove questa terra, pur essendo "capta", "cepit".
Il Castello arabo-normanno.
Ricordiamo tra i suoi monumenti il Castello Arabo-Normanno, le molte chiesette,
espressione di un popolo di grande fede; il Castello definito "vetustissimo da Tucidide
e Polibio oltre 2000 anni fa, fu edificato, maestoso, su un monte roccioso a guisa
di fortezza e domina la Città. Distrutto da una frana nel lato orientale,
fu ricostruito dai saraceni che dominarono dall'827 al 1070. Di forma rettangolare
è circondato da tre cerchia di mura, quattro torri merlate con feritoie e bertesche;
è alto 20,50 mt e le torri dovevano superare 27 mt. Divenne feudale e famigerato
sotto i Normanni, tante che i mistrettesi, popolo fiero e risoluto, lo distrussero
avendolo considerato espressione di tirannide.
Mistretta
e la reliosità del suo popolo..
Per sottolineare la religiosità dei mistrettesi basta citare le processioni di S.
Sebastiano, della Madonna della Luce e le Varette della Settimana Santa, con il
caratteristico suono della "troccola", uno strumento che si adoperava al posto delle
campane che erano legate, nel periodo della Passione, con il mesto lamento e canto
corale della gente, che segue le Vare lentamente, con grande partecipazione.
Insomma un tesoro sui Nebrodi, in questo Sud che non si sa pubblicizzare, Mistretta,
bella nelle sue 22 chiese, tra cui spicca la Chiesa Madre con splendidi portali
(centrale e
settentrionale), eretta nel XV secolo con opere pregiate al suo interno: la cappella
dedicata a S. Lucia, opera del Gagini, di cui una Madonna è conservata a S. Lucia
del Mela, l'ostensorio di Nibilio Gagini, il portale settentrionale di Giorgio Milano
ed il coro dell'intagliatore, sacerdote Giovanni Biffarella, il Crocifisso del Genovesi.
Mistretta e le sue Processioni
Mistretta
di arte e folklore, con la festa della Madonna della Luce che si svolge il 7 e 8
settembre ed alla cui processione fanno da contorno, quasi a corteggiare la Madonna,
le statue di Mitia e Cronos, i due "gisanti" (giganti), che ricordano la Mata e
Grifone di Messina; la festa si conclude con la "luminaria", cioè il falò che ripete
il motivo della luce, probabilmente legato ad una leggenda in cui un frate ritrova
un quadro della Madonna che luccica e delle ossa gigantesche, ma più propriamente
è la festa della luce dell'estate che finisce e la preghiera alla Vergine espressione
di luce e della nuova annata che si impetra.
Altra festa degna di nota è la processione di S. Sebastiano, che si
celebra il 18 agosto, per consentire agli emigrati di parteciparvi, anzichè il 20
gennaio. La statua è stata realizzata da Noè Marullo ed il fercolo, che si porta
a spalla, è di scuola palermitana.
E
chiudiamo in bellezza ricordando Reitano....e "u portu da relicula".
Il Martedì di Pasqua è tradizione, a Reitano, sempre sui Nebrodi, per la strada
che sale a Mistretta, portare in processione la reliqua di S. Erasmo, cioè "u portu
da relicula", così come dicono gli abitanti del luogo, fino a Porto Salvo, dove
si celebra la Santa Messa alle ore 11:00 e poi si riuniscono le famiglie a pregare,
in ricordo del miracolo che operò il Santo quando fu liberato il paese dalle locuste:
la leggenda vuole che la reliqua di S. Erasmo fosse trasportata fino al mare e che
le cavallette la seguissero liberando i campi da questo flagello.
Alle ore 15:30, perciò, la processione riparte, stavolta verso Villa Margi, frazione
di Reitano dove viene celebrata ancora la Santa Messa e poi nuovamente ci si dirige
verso la Chiesa Madre del paese. Si ringrazia per la foto del Santo la nostra infermiera
Lucia dell'Ospedale di Mistretta.
E chiudiamo con la foto del gruppo folkoristico numero 1 dei Nebrodi, il famoso
gruppo "Amastra" di cui appresso vedete la foto.
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