Mistretta

Là, dove il tempo non esiste...
c'è un tesoro dimenticato
sui Nebrodi.....
Mi sembrava doveroso parlare anche di Mistretta dove mi trovo per ragioni di lavoro, una città dal cuore enorme e dalle potenzialità

Un'autostrada verso il blù del cielo, che ci proietta sul Parco dei Nebrodi ...

Mistretta, con le case dai tetti rossi ed in pietra che si abbarbica sul monte.150 Km ci separano da Messina, 120 di autostrada fino Furiano, in direzione Palermo, poi 20 di strada Nazionale ed una salita verso la montagna, su di una strada a scorrimento veloce e tra viadotti immersi nel cielo... e siamo là dove il tempo si è fermato nella bellezza della Natura dei Nebrodi, tra 983 mt del Castello di Mistretta e 1118 mt del "Pizzo Spaccato". Siamo sui Nebrodi, dicevamo, il massiccio Centrale dell'Appennino Siciliano, tra deliziosi laghetti, boschi ed una natura selvaggia ed incontaminata in un paese di favola, di 7000 anime e cuori aperti, tutto in pietra e ciotoli, col profumo della legna che arde nei caminetti e l'aria frizzante, dai dolci favolosi e dalle trattorie speciali, insolita per la nostra Sicilia, a 15 Km dal mare splendido di Santo Stefano di Camastra, città delle Ceramiche, con l'orizzonte delle Eolie e la trasparenza del mar Tirreno...

 

Mistretta, la Città di Am Asthart.

Mistretta, quartiere nuovo, sotto la neve.Mistretta, la Città di Am-Asthart, cioè della Dea Astarte, fondata dai Fenici e sottoposta alle dominazioni arabe e normanne, come il resto dell'isola... bella nelle costruzioni di pietra dai tetti rossi, nelle stradine ripide che ci ricordano la sorella gemella, S. Lucia del Mela (ME), con gli abitanti dai tratti mediorientali ed, al tempo stesso, dai lineamenti fieri dei normanni... che rappresenta un miracolo in terra della Sicilia, là dove questa terra,  pur essendo "capta",  "cepit".

Il Castello arabo-normanno.

Ricordiamo tra i suoi monumenti il Castello Arabo-Normanno, le molte chiesette, espressione di un popolo di grande fede; il Castello definito "vetustissimo da Tucidide e Polibio oltre 2000 anni fa, fu edificato, maestoso, su un monte roccioso a guisa di fortezza e domina la Città. Distrutto  da una frana nel lato orientale, S. Sebastiano ed il fercolo di Scuola Palermitanafu ricostruito dai saraceni che dominarono dall'827 al 1070. Di forma rettangolare è circondato da tre cerchia di mura, quattro torri merlate con feritoie e bertesche; è alto 20,50 mt e le torri dovevano superare 27 mt. Divenne feudale e famigerato sotto i Normanni, tante che i mistrettesi, popolo fiero e risoluto, lo distrussero avendolo considerato espressione di tirannide.

Il castello Arabo-NormannoMistretta e la reliosità del suo popolo..

Per sottolineare la religiosità dei mistrettesi basta citare le processioni di S. Sebastiano, della Madonna della Luce e le Varette della Settimana Santa, con il caratteristico suono della "troccola", uno strumento che si adoperava al posto delle campane che erano legate, nel periodo della Passione, con il mesto lamento e canto corale della gente, che segue le Vare lentamente, con grande partecipazione.  Insomma un tesoro sui Nebrodi, in questo Sud che non si sa pubblicizzare, Mistretta, bella nelle sue 22 chiese, tra cui spicca la Chiesa Madre con splendidi portali (centrale eIl Portale del Duomo di Mistretta settentrionale), eretta nel XV secolo con opere pregiate al suo interno: la cappella dedicata a S. Lucia, opera del Gagini, di cui una Madonna è conservata a S. Lucia del Mela, l'ostensorio di Nibilio Gagini, il portale settentrionale di Giorgio Milano ed il coro dell'intagliatore, sacerdote Giovanni Biffarella, il Crocifisso del Genovesi. 

Mistretta e le sue Processioni

La Madonna della Luce insieme a Mitia e CronosMistretta di arte e folklore, con la festa della Madonna della Luce che si svolge il 7 e 8 settembre ed alla cui processione fanno da contorno, quasi a corteggiare la Madonna, le statue di Mitia e Cronos, i due "gisanti" (giganti), che ricordano la Mata e Grifone di Messina; la festa si conclude con la "luminaria", cioè il falò che ripete il motivo della luce, probabilmente legato ad una leggenda in cui un frate ritrova un quadro della Madonna che luccica e delle ossa gigantesche, ma più propriamente è la festa della luce dell'estate che finisce e la preghiera alla Vergine espressione di luce e della nuova annata che si impetra.

 

Altra festa degna di nota è la processione di S. Sebastiano, che siMaria S.S. dei Miracoli a cui è affidata la città di Mistretta celebra il 18 agosto, per consentire agli emigrati di parteciparvi, anzichè il 20 gennaio. La statua è stata realizzata da Noè Marullo ed il fercolo, che si porta a spalla, è di scuola palermitana.

Santo Erasmo di Reitano (ME)E chiudiamo in bellezza ricordando Reitano....e "u portu da relicula".

Il Martedì di Pasqua è tradizione, a Reitano, sempre sui Nebrodi, per la strada che sale a Mistretta, portare in processione la reliqua di S. Erasmo, cioè "u portu da relicula", così come dicono gli abitanti del luogo, fino a Porto Salvo, dove si celebra la Santa Messa alle ore 11:00 e poi si riuniscono le famiglie a pregare, in ricordo del miracolo che operò il Santo quando fu liberato il paese dalle locuste: la leggenda vuole che la reliqua di S. Erasmo fosse trasportata fino al mare e che le cavallette la seguissero liberando i campi da questo flagello. 

Alle ore 15:30, perciò, la processione riparte, stavolta verso Villa Margi, frazione di Reitano dove viene celebrata ancora la Santa Messa e poi nuovamente ci si dirige verso la Chiesa Madre del paese. Si ringrazia per la foto del Santo la nostra infermiera Lucia dell'Ospedale di Mistretta.

E chiudiamo con la foto del gruppo folkoristico numero 1 dei Nebrodi, il famoso gruppo "Amastra" di cui appresso vedete la foto. Gruppo Folk "Amastra".

           

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