Storie di miracoli di Lourdes, Elisa Aloi
Elisa Aloi, di Patti (ME), uno dei 65 miracoli
a cura del dott. Claudio Italiano
cfr anche
Moscati
Elisa
Aloi in collegamento da Messina racconta la sua storia straordinaria alla RAI 2.
A causa di una forma gravissima di tubercolosi ossea multipla fistolosa la signora
Aloi ha passato 17 anni a letto isolata, è rimasta per 11 anni quasi totalmente
ingessata e ha subìto 33 interventi chirurgici. Durante il terzo viaggio a Lourdes
improvvisamente un formicolio alle gambe. "Sto morendo», pensava..".
Sette anni più tardi l'Arcivescovo di Messina dichiarò ufficialmente miracolo la
guarigione della signora Aloi,quando dopo cinque anni la scienza aveva parlato di
"guarigione inspiegabile". Anche noi la abbiamo conosciuta nella
nostra carriera medica. Siamo andati a Montagnareale per ascoltarla di persona
ed abbiamo capito che il medico propone e Iddio dispone. Il medico ha l'obbligo
dei mezzi ma è Iddio che decide se una cura possa o meno sortire un risultato. E
quando pensiamo al caso Aloi, restiamo senza parole e sbalorditi. Del
resto qualcuno, circa 2000 anni fa, disse a Lazzaro, che era morto da 3 giorni,
"alzati e cammina! ", conoscendo tecniche di rianimazione a noi sconosciute. Io
al massimo sono riuscito a rianimare una donna dopo 30 minuti di arresto, ma non
sono santo....
Ci troviamo a 600 mt d'altezza, sopra la città di Patti, a Montagnareale Messina,
in Sicilia, per un incontro di preghiera e riflessione, e per leggere le poesie
sull'amore. Intervengono alla manifestazione la sig.ra Elisa Aloi di Patti che racconta
la sua esperienza di Lourdes, di quel lontano 1958, quando per la terza volta si
era recata dalla Madonna, nonostante il divieto del suo medico,
il
prof. Simone Di Cesare, che la stava curando per una forma terminale di tubercolosi
ossea. La signora raccolta che era allettata ormai da più di 17 anni, con vistose
piaghe purulente che coprivano tutto il suo corpo, mentre le lesioni interessavano
le gambe e le vertebre. Nella sua cameretta di ospedale, non aveva neppure il conforto
del vicino di letto, perchè nessuno accettava di starle accanto, in conseguenza
dell'odore sgradevole che emanava dalle sue ferite. Ma alla disgrazia già
grave si aggiungeva anche il fatto che Elisa era orfana di entrambi i genitori e
che, pertanto, era ancora più sola e
triste, nonostante dei parenti si fossero presi cura di lei amorevolmente. Racconta,
pertanto, la signora, che essendosi recata alla piscina con l'acqua santa della
Vergine, date le sue condizioni gravissime, le avevano dato precedenza e, per prima,
era stata bagnata sul corpo col veltro intriso dell'acqua di Lourdes. Non appena
ciò era accaduto, Elisa aveva avvertiva una strana sensazione, come se qualcosa
"si muovesse dai piedi fino alla testa" e pensava di stare per morire, mentre delle
vibrazioni la prendevano al corpo ed alle membra, che fino ad allora erano come
morte. Ciò avveniva durante il passaggio della processione del Santissimo; ella
aveva chiesto, dunque, che togliessero il gesso, ma le persone che l'accudivano
avevano sconsigliato la cosa, perchè la folla, incuriosita dal miracolo, avrebbe
potuto soffocarla. Pertanto, accompagnata all'Ufficio di Prima Constatazione dei
Miracoli, i medici preposti avevano osservato che i tubi di drenaggio che prima
erano inseriti nelle piaghe del suo corpo per drenare i numerosi ascessi fetidi,
putridi e purulenti, adesso erano asciutti ed adagiati lungo il suo corpo, come
se una mano Divina li avesse rimossi e messi a lato!
Elisa Aloi nel 1958, quando si trovava sul suo lettuccio, inferma, all'epoca
dei fatti di Lourdes, miracolata dalla Vergine
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Alla sua insistenza di vedere se potesse muovere le gambe e drizzarsi in piedi,
i medici avevano frenato il suo impeto e le avevano consigliato di rivolgersi piuttosto
ai dottori di Messina, che l'avevano in cura, i quali avrebbero potuto rimuovere
il gesso, se del caso, solo dopo gli opportuni controlli. Una volta a Messina,
perciò, il professore che l'aveva operata, nel vederla camminare, pensando si trattasse
di un fantasma, aveva avuto dapprima un sussulto di spavento (ed Elisa raccolta
l'evento con un sorriso sulle labbra)! I medici infine si erano resi conto che una
guarigione inspiegabile era avvenuta e qualche anno più tardi anche l'Arcivescovo
di Messina aveva dichiarato trattarsi di "guarigione miracolosa!".Infine, pur riconoscendo
la guarigione sui generis, le avevano sconsigliato di sposarsi e di avere figli
perchè i suoi organi genitali avevano risentito della malattia. Ma Elisa non aveva
voluto ascoltarli ed aveva ben presto preso marito. Dalla sua unione erano nati
4 figli, ed ora si ritiene felicemente nonna di 2 nipoti!! Aloi ci appare semplice
e credibile nella sua narrazione. "Non voglio esaltarmi - dice- nè mettermi in mostra.
"
Mi
interessa solo celebrare Maria Vergine e testimoniare la Potenza della Divinità,
essendo io la testimonianza vivente dell'Amore di Maria per i suoi figli!" Le sue
parole ci commuovono e ci fanno accapponare la pelle, e così noi che siamo
uomini di scienza non possiamo che inchinarci davanti alla immensa saggezza e bontà
del Signore ed all'amore della Vergine Maria di Lourdes.
Segue una poesia sull'amore, scritta da una ragazza, che è stata premiata in occasione
della manifestazione e celebra l'Amore della Vergine verso i suoi figli. Noi di
gastroepato che abbiamo personalmente conosciuto la sig.ra ALOSI, che ringraziamo
pubblicamente, vogliamo celebrare con lei la Santa Madre di Lourdes e testimoniare,
da umili medici, la potenza del Redentore dell'Uomo.
L’amore
E ti ricorderò per sempre,
anche quando lo sguardo si spegnerà,
anche quando le stanche membra
si piegheranno sotto l’affanno del tempo,
il tuo ricordo mi solleverà,
il pensiero dei giorni che furono
e che saranno mi rinfrancherà,
perchè tu sei e sarai il mio Amore,
la ninfa vitale che scorre nelle mie vene,
il palpito del cuore che batte nel petto,
il vigore nel corpo mortale.
Ed anche quando le forze verranno meno,
il sapere che ci sei e ci sarai per sempre
darà forza al grigiore dei giorni miei,
e tingerà di oro anche il dolore degli affanni,
perché tu Amore ci sarai per sempre,
né il triste destino della morte ti spegnerà.
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